Arriva dagli Stati Uniti un nuovo termine: vamping, un fenomeno nato oltre oceano e che oggi interessa anche l’Italia, sempre più diffuso, e che riguarda i ragazzi che stanno svegli la notte, proprio come vampiri, spesso fino all’alba. Per fare cosa? Per socializzare in rete, tra WhatsApp, Facebook, Instagram o Youtube. Per chiacchierare, confidarsi, raccontarsi, sentire di appartenere ad un gruppo.
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FOMO, vamping, hikikomori, ma anche cyberbullismo e sexting
Antichi disagi (adolescenziali e non) e nuove espressioni
“Ultimamente dopo aver letto la pagina delle notizie su Facebook, con i post dei tuoi amici, ti senti assalire da una strana ansia e tristezza?” Forse soffri di FOMO.
“Rifiuti categoricamente il contatto con la società e dall’interno della tua stanza interagisci solo con il pc e la realtà virtuale?” Ti stai chiudendo al mondo come un hikikomori.
“I tuoi amici si divertono a prenderti in giro sul gruppo di whatsapp e questo dileggio non ti diverte affatto e sta assumendo proporzioni preoccupanti?” Sei vittima di cyberbullismo.
Questi nuovi termini coniati con l’affermarsi delle tecnologie nell’ambito dei nostri usi e costumi quotidiani, descrivono in chiave high-tech problematiche legate a disagi tipici della fase adolescenziale (e non) che con l’avvento di Internet e soprattutto dei social network, hanno assunto caratteristiche e sfumature differenti talvolta ben più preoccupanti rispetto al passato.